Il mappamono e la rinascita della cartoleria

La rinascita della cartoleria

Buttando un occhio sui tanti prodotti, accessori e articoli di cancelleria che trovo quotidianamente in ufficio, sono sempre più convinto del fatto che la cancelleria stia vivendo una sorta di rinascimento. Da sempre,  la storia di quelli che sono i più iconici strumenti della scrivania narra di oggetti dalla progettazione, a mio dire, “entusiasmante”, a dispetto delle nuove abitudini imposte da device digitali e che sono rimasti sulle scrivanie, anche solo come ornamenti o status symbol.

Negli ultimi anni, c’è un movimento crescente di chi ritorna a usare inchiostro, carta e la graffite delle matite, riscoprendo i processi creativi che attivano questi strumenti. Un articolo molto apprezzato, soprattuto dall’inclinazione “vintage” che sta pian pianino tornando in auge negli uffici è il planisfero o “mappamondo“.

Lo conosciamo tutti, il globo: una riproduzione in scala sufficientemente fedele del pianeta Terra nonostante questa abbia forma ellissoidale. Il globo costituisce una buona approssimazione e rimane la rappresentazione più realistica del Pianeta.

Come non lasciarsi affascinare da quest’oggetto sferico che, diciamocelo, chi da bambino non mirava ad avvicinarsi di soppiatto al globo e farlo girare, come se fosse una trottola? Una semplice palla appoggiata su di un piedistallo, dipinta con i Continenti, con paralleli e meridiani e che ci vorrà mai, al giorno d’oggi a produrne uno? Le grandi aziende produttrici ne sfornano migliaia in una giornata, pronti per essere spediti nei megastore, nei  negozi e negli uffici di tutto il mondo!

La mia connessione dilagante con il passato che mi riporta sempre a quel profumo di antico e di vero ch,e a pensarci bene, ho citato anche nella “Storia di una passione dal 1969” in cui narro del mio babbo e delle origini del mio negozio, anche in questo caso mi solleva e mi accompagna nella bottega del mastro artigiano degli anni ’50, che costruisce la sfera mentre abili signorine ritagliano con precisione la cartina dipinta e la incollano, pezzo dopo pezzo, minuziosamente e con la massima precisione mosse da una velocità che, ancora oggi, incanta. E solo guardandolo, imponente, a 360°, quello che è stato definito “vintage”, forse, sotto sotto, più di tanto “vintage” non è.