Ristorante

Turismo e ristorazione: prospettive e comunicazione

Con il passaggio in zona bianca di gran parte delle regioni italiane, ripartono le attività legate al turismo, alla ristorazione e all’accoglienza.

All’inaugurazione della Borsa Internazionale del Turismo a Milano si è posto l’accento sull’importanza dell’enogastronomia per rilanciare il turismo.

Il ministro Massimo Garavaglia ha sottolineato quanto il settore, anche se ha sofferto più di tutti la crisi dovuta al Covid, sia pronto a investire in termini di risorse, economiche e professionali.

Purtroppo, i dati riferiti al 2020 sono pesanti: -59,2% di flussi internazionali, -44,1% di turismo domestico, una contrazione del 76,3% di fatturato per le agenzie di viaggio, del 60,5% per il trasporto aereo e del -42,5% per i servizi di alloggio e ristorazione. 

Con le vaccinazioni e le misure di sicurezza che saranno intraprese, a cominciare dal passaporto vaccinale, la prospettiva di rilancio diventa più realistica.

Obiettivo 2025

I dati di Euromonitor suggeriscono che occorreranno almeno 5 anni per il recupero del settore.

In termini di spesa turistica, comunque, l’Italia riuscirà a recuperare i livelli di fatturato pre-pandemia nel 2025, confermandosi al quarto posto in Europa.

Più rapidi saranno Turchia, Grecia, Croazia e Cipro e, un po’ più lente, Spagna e Francia.

Ma i primi segnali di ripresa si vedranno già da quest’anno. 

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Ristorazione: il punto della situazione

Nella ristorazione finalmente è caduto il limite sul numero di ospiti seduti allo stesso tavolo all’aperto mentre al chiuso sono 6 (o 2 nuclei famigliari differenti) le persone che possono rimanere accanto.

La speranza è quella di mantenere bassa l’incidenza dei contagi.

Se il trend dovesse continuare il 21 giugno in Italia ci sarà soltanto la Valle d’Aosta in giallo. Tutte le altre Regioni e province autonome saranno bianche.

Un buon auspicio per tutto il comparto del Food&Catering che, nel frattempo, si è ingegnato per rivedere l’organizzazione dei locali e ampliare l’offerta enogastronomica.

Leggi anche: Riaperture dei ristoranti: come soddisfare i clienti in sicurezza

 

Segnaletica
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Come presentarsi al pubblico: portadepliant e display

Il miglior modo per accogliere i clienti del tuo ristorante, pizzeria, agenzia turistica, hotel o B&B è quello di esporre i menu o i depliant.

Allestire degli angoli pubblicitari d’effetto è la mossa vincente per comunicare l’offerta di prodotti o servizi della tua attività.

Espositori, portadepliant e display da collocare nei vari punti di accesso del locale o della reception sono la soluzione migliore per aiutare i clienti alla scelta.

La linea Durable offre un’ampia gamma di articoli di eccellente qualità, funzionalità e design.

Durable mette a disposizione, inoltre, un software gratuito DURAPRINT® (da scaricare sul sito durable.it) per personalizzare la grafica degli inserti delle targhe fuori porta, cartelle, indici e portanome.

 

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igiene

Igiene e pulizia: come comportarsi in ambienti chiusi e con le superfici

Dopo diversi mesi costretti a convivere con il Sars-CoV-2 ci sono test che dimostrano quanto il virus permanga nell’aria e sulle superfici.

Quanto tempo il coronavirus resiste sulle superfici e per quante ore mantiene attiva la carica infettiva?

Le piccole gocce di saliva (le droplets) emesse quando si parla sono potenzialmente un rischio in quanto possono essere inalate da altre persone o depositarsi su oggetti o superfici intorno a noi e sulle nostre mani.

Coronavirus nell’aria

Da studi di laboratorio statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie si riscontra che i virus si diffondono anche da particelle che possono rimanere nell’aria per ore.

Questi virus possono infettare persone che si trovano a più di due metri di distanza (un colpo di tosse può raggiungere anche 6/8 metri).

Il rischio aumenta negli spazi chiusi, all’interno dei quali una persona contagia più persone (in una stanza chiusa l’areosol rimane 3 ore).

Pertanto è importante mantenere una ventilazione adeguata dell’aria in modo da ridurre l’accumulo di piccole goccioline respiratorie e di particelle in sospensione.

Le superifici da tenere sotto controllo

Da una ricerca del Ministero della Salute si è dimostrato che, in condizioni di laboratorio, il virus in forma infettiva rimane per periodi inferiori alle 3 ore su carta da stampa e carta per uso igienico, fino a 24 ore su legno e tessuti, e 3-4 giorni su superfici lisce quali acciaio e plastica.

Il virus, inoltre, persiste sul tessuto esterno delle mascherine chirurgiche fino a 7 giorni, fino a 4 ore su rame, 24 ore su cartone, 48 ore sull’acciaio e 72 ore su plastica, a 21-23°C e con un’umidità relativa del 40% (dati rilevati in laboratorio).

Per prevenire l’infezione è importante tenere pulite le superfici. 

L’utilizzo di efficaci disinfettanti è pertanto indicato per ridurre la carica infettiva.

In particolare, si consiglia di pulire le superfici utilizzando: 

  • disinfettanti contenenti alcool al 75%;
  • disinfettanti a base di cloro all’1%.

Il sistema più valido per ridurre il rischio di contagio rimane comunque il lavaggio delle mani con gel idroalcolici, acqua e sapone per almeno 20 secondi.

Occorre anche disinfettare sempre gli oggetti che si usano frequentemente (telefono cellulare, auricolari, microfono) con un panno inumidito con prodotti a base di alcool (tenendo conto delle indicazioni fornite dal produttore).

 

Igienizzanti e saponi
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La trasmissione 

Le superfici più esposte a questo genere di contagio comprendono: 

  • le maniglie delle porte
  • le pulsantiere degli ascensori 
  • i cellulari 
  • i sostegni per aggrapparsi sui mezzi pubblici
  • le tastiere dei bancomat
  • le barre dei carrelli dei supermercati.

La forma principale di contagio è anche lo stretto contatto tra le persone. Il consiglio è quello di indossare sempre le mascherine e mantenere almeno un metro di distanza.

L’uso di prodotti per la sanificazione è, in questi ambiti, suggerito.

Sullo shop.scribanet.com puoi trovare un ampia gamma di prodotti indicati per tale scopo.

Ogni articolo presente sull’e-commerce di Scriba è corredato da scheda tecnica e scheda del fornitore in modo da verificare componenti e case produttrici.

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Prodotti igiene casa

Pulizia e sanificazione in casa: scegli prodotti professionali

Mantenere la casa pulita e, soprattutto, sicura dalle varie contaminazioni è oramai divenuta una consuetudine.

Tutti noi siamo consci dell’importanza di applicare un metodo di pulizia pratico ed intuitivo.

Pertanto cerchiamo di capire in quale zone dell’abitazione è necessario un’intervento e quali sono i prodotti più efficaci da usare.

Il consiglio è quello di scegliere una linea di prodotti professionali perché garantiscono delle condizioni di pulizia e sanificazione maggiori.

Igienizzare i pavimenti: il primo passo per la tua sicurezza

I pavimenti sono un vero ricettacolo di batteri e germi, sopratutto se camminiamo per casa con le scarpe usate all’esterno.

Prima regola: cambiarsi le scarpe non appena entrati in casa!

Quindi il lavaggio del pavimento diventa fondamentale per eliminare germi e sporco raccolti per strada.

Operazioni da fare per l’igiene dei pavimenti

Anche se il tempo è sempre poco, il suggerimento è quello di agire (in modo costante) con le seguenti operazioni.

Rimuovi la polvere: rimuovere la terra, sabbia, briciole o peli di animali con l’aspirapolvere o un panno.

Lavare il pavimento: la fase del lavaggio necessita di uno spazzolone imbevuto in un buon detergente.

In base alla tipologia di pavimento (marmo, parquet, cotto ecc.) è buona norma utilizzare un detergente specifico. 

I detergenti che si trovano nella grande distribuzione sono spesso aggressivi e contengono additivi a base cera.

Questi se da un lato rendono più “brillanti” i pavimenti, dall’altro lasciano patine oleose sulle superfici e, di fatto, stratificano di lavaggio in lavaggio imprigionando lo sporco sotto queste barriere.

Il consiglio è di usare detergenti prodotti da aziende specializzate, come ALCASANITEC o CITROSIL (più specifici e professionali).

Procurati anche dei disinfettanti certificati, riconosciuti come presidi medico-chirurgici (vedi la linea professionale di Citrosil).

Lava spugne e stracci: terminata la pulizia è bene lavare gli stracci utilizzati in lavatrice a 60°.

Detergenti consigliati:

detergenti

Il bagno: come eliminare i batteri

In bagno è facile trovare zone di umidità dove le muffe prolificano. 

È bene arieggiare il locale per almeno 1 ora al giorno per favorire il ricircolo dell’aria umida e tenere sotto controllo gli angoli dei muri in modo da agire alla prima comparsa di macchie di muffa e condense.

Il bagno deve essere anche disinfettato.

Pulire sanitari e lavabi: per pulire le superfici in ceramica o altri materiali tecnici (corian e resine varie), si possono utilizzare degli disinfettanti ad alta concentrazione di ammonio ad azione antibatterica, che vanno poi rimossi e risciacquati con una spugna morbida.

Anche la rubinetteria può essere disinfettata con sgrassatori e detergenti.

Disinfettanti consigliati per te:

La cucina: dove esigere la pulizia

La cucina, assieme al bagno, è l’ambiente dove a causa della presenza d’acqua e di alimenti si accumulano più sporco e batteri.

È il cuore della casa e probabilmente è l’ambiente più vissuto. Per questo merita l’uso di prodotti detergenti HCCP (Hazard Analysis and Critical Point).

Mentre la pulizia del piano cucina ed utensili è necessaria dopo ogni processo di cottura, la frequenza del lavaggio di griglie e fornelli dipende dalla tipologia di cottura adottata e dalla mole di utilizzo della cucina stessa. 

Il prodotto più adatto alla pulizia di superfici, forni ed oggetti vari, che non possono essere lavati in lavastoviglie o nel lavello con acqua bollente e detersivi, è un  detergente sgrassante antibatterico.

In base alla tipologia di piano di lavoro, invece, è consigliabile utilizzare prodotti specifici come i disinfettanti concentrati per superfici.

Assieme alla superficie di appoggio per gli alimenti, è bene lavare in modo accurato e con frequenza anche il lavello.

Detergenti sgrassanti:

 

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Pulizia mani

Come scegliere i prodotti igienizzanti più efficaci

Dato che la fase pandemica non si è ancora attenuata cerchiamo di capire quali sono i migliori prodotti igienizzanti indispensabili per contrastare batteri e virus.

Assieme all’uso di mascherine filtranti e al distanziamento di almeno 1 metro dalle altre persone, la regola della pulizia delle mani è consigliata anche delle autorità sanitarie.

Il mantra rimane quello di lavarsi le mani, il più spesso possibile, quando si toccano banconote, superfici comuni come maniglie di porte o prodotti esposti nei supermercati.

Detergenti e disinfettanti: ecco la differenza

I termini detergente e disinfettante sono spesso confusi tra loro.

Mentre il primo ha lo scopo di rimuovere lo sporco (detergere), il secondo è formulato per diminuire la presenza di batteri, funghi, e/o virus (disinfettare).

Tra i prodotti disinfettanti ci sono i gel idroalcolici che sono i più efficaci e immediati da usare.

La loro componente alcolica (minimo 70% di alcool) che evapora velocemente a contatto con l’aria permette di lavarsi le mani senza usare l’acqua per risciaquarsele.

Un consiglio: tieni sempre con te una boccetta di gel (mettine una in macchina e una nel cassetto della scrivania).

Sono prodotti divenuti insostituibili nella vita quotidiana se non hai accesso all’acqua corrente.

Tieni conto che esistono anche salviettespray igienizzanti e kit per l’ufficio.

Guarda bene, inoltre, le proprietà: antibatterico, antisettico o antimicrobico.

Fai attenzione a pulire solo le mani in quanto per altri parti del corpo oppure oggetti esistono altri prodotti specifici.

 

Igienizzanti

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Lavarsi le mani: operazione fondamentale

L’uso dell’acqua e del sapone per lavarsi le mani è la maniera più efficace per prevenire il contagio da Coronavirus o da altri virus.

Il normale sapone, infatti, rimuove lo strato lipidico della pelle su cui proliferano i batteri mentre i gel igienizzanti limitano solamente la proliferazione microbica e rendono ostile la superficie del punto di contatto.

Come lavarsi le mani in modo corretto

Ogni volta che si tocca un oggetto potenzialmente contaminato è bene lavarsi le mani soprattutto se c’è il rischio di toccarsi la bocca o gli occhi.

Ecco le operazioni principali

Dopo aver bagnato le mani e cosparse con un normale sapone, bisogna strofinare i palmi (immagine 2), quindi incrociare le dita (immagine 3), intrecciare le dita (immagine 4) e infine opporre i palmi con le dite racchiuse (immagine 5).

E non dimentichiamo il pollice.

Questa operazione deve durare almeno 40 secondi per essere sicuri che sia efficace.

Vi ricordiamo che i consigli di strofinamento indicati dai punti 2 al 4 vanno utilizzati anche quando si puliscono le mani con gel idroalcolici.

 

Come lavarsi le mani
Lavarsi le mani è fondamentale per evitare il contagio dal virus

 

In commercio dunque è possibile reperire tutti questi articoli dedicati a detergere e disinfettare ambienti comuni e le parti del corpo più esposte al contagio.

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mascherina ffp2

Scegli la sicurezza contro il Covid-19 con l’uso delle mascherine FFP2

La protezione contro il COVID-19 e le sue varianti, che si stanno diffondendo in questi mesi, è assicurata dall’uso delle mascherine FFP2.

L’acronimo FFP (Filtering Face Piece) è associato a un numero in base alla classe di efficienza filtrante delle mascherine.

Sono 3 i modelli di questi dispositivi di protezione in commercio: FFP1, FFP2 e FFP3.

La loro funzione è quella di proteggere chi le indossa contro le particelle fini e le polveri. La normativa che riguarda la certificazione di questi dispositivi è la EN 149: 2001.

Le mascherine certificate CE

Una mascherina FFP2 per essere venduta deve ottenere il Certificato di Conformità da un ente riconosciuto dalla Commissione Europea. Con questo bollino CE il produttore è tenuto a produrre la mascherina con tutti i requisiti a norma di legge.

Per quanto riguarda le mascherine FFP2 con la scritta della classe di filtrazione KN95 bisogna specificare che la norma di produzione riguarda quella cinese (la GB2626-2006).

Pertanto non essendoci una norma armonizzata tra Europa e Cina ecco la differenza tra le due leggi.

Questo, però, non pregiudica la qualità di filtrazione di queste mascherine (di almeno il 95% delle particelle esterne) reperibili sul mercato italiano.

Azione filtrante contro il COVID-19

Le mascherine FFP2 sono un ottimo elemento di protezione contro il Coronavirus, anche in ambienti chiusi.

Usate in molti settori lavorativi per ridurre l’esposizione dell’indossatore a polveri sottili e microparticelle, oggi sono ampiamente consigliate.

Scelte dal personale sanitario e da tutti quei soggetti a rischio (anziani e persone con ridotte difese immunitarie) sono un dispositivo essenziale per chiunque si trovi in ambienti affollati o ad alto rischio di contagio.

 

Mascherine ffp2
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Come usare le mascherine FFP2

L’uso delle mascherine filtranti richiede alcuni accorgimenti:

  • Prima di maneggiare la mascherina bisogna lavarsi le mani, con gel idroalcolico o sapone
  • Indossare la mascherina dagli elastici evitando di toccare la parte interna
  • Far aderire i bordi della mascherina al viso stringendo la clip di fissaggio al naso
  • Evitare di togliere e rimettere la mascherina durante l’utilizzo. A fine utilizzo rimuoverla sempre sollevandola dagli elastici senza toccare la parte esterna.
  • Essendo un dispositivo monouso evitare di usarlo per più di 8 ore complessive in quanto la capacità filtrante potrebbe ridursi.

Rispetta le regole di utilizzo per la tua sicurezza

I dispositivi filtranti di tipo FFP2 sono quindi un ottimo metodo di protezione dalle particelle in entrata, circa il 95%, e di quelle in uscita con il 99%.

La loro efficacia deve essere accompagnata dal rispetto delle altre regole di igiene e prevenzione:

  • Distanziamento fisico di almeno 1 metro (meglio di più se possibile in quanto le coccioline di saliva emesse da uno starnuto possono arrivare fino a 8 metri di distanza)
  • Igienizzazione delle mani e degli oggetti con soluzioni alcoliche (min.70% di alcool).

Trascurare o non rispettare queste semplici azioni può aiutare la diffusione del virus e, in questa situazione contingente, è richiesta la collaborazione e l’impegno di tutti noi.

Scegli la tua mascherina FFP2 tra le offerte di shop.scribanet.com oppure passa dal negozio di San Bonifacio (Verona).

Spedizioni

Igienizzazione

Igienizzazione, Sanificazione e Disinfezione: conoscere le differenze per agire in modo mirato

L’uso dei detergenti utili alla sanificazione di casa e ufficio è sempre più una priorità anche per rispettare le regole igieniche di base.

Fare confusione tra sanificazione, igienizzazione e disinfezione comporta il rischio di adottare misure insufficienti per garantire la sicurezza in luoghi pubblici e sul lavoro.

Facciamo chiarezza su questi termini, che spesso vengono usati come sinonimi.

 

Fasi dell’Igienizzazione: capire quali prodotti usare a seconda delle situazioni in cui ci troviamo è il primo passo per stare sicuri

Igienizzazione, sanificazione e disinfezione

Sono tre diversi stadi di pulizia da considerarsi l’uno il miglioramento e il completamento dell’altro.

Con il termine igienizzazione si intende infatti l’insieme di operazioni necessarie a rimuovere lo sporco come la polvere, i liquidi, il grasso e il materiale organico da qualsiasi superficie.

È un’operazione preliminare e indispensabile ai fini delle successive fasi di sanificazione e disinfezione. Può essere fatta a mano o con macchine detergenti.

La sanificazione è invece un intervento mirato ad eliminare qualsiasi batterio ed agente contaminante che non si riesce a rimuovere con le comuni pulizie.

La sanificazione viene fatta con dei prodotti chimici detergenti che riportano il carico microbico allo standard di igiene accettabile e nella norma.

Quando parliamo invece di disinfezione ci riferiamo all’applicazione di agenti disinfettanti, quasi sempre di natura chimica o fisica (calore), che sono in grado di ridurre, tramite la distruzione o l’inattivazione, il carico microbiologico presente sulle superfici da trattare.

È fondamentale che la sanificazione e la disinfezione siano precedute dall’igienizzazione, per evitare che residui di sporco possano comprometterne l’efficacia.

Sanificazione e prodotti disinfettanti: il nostro consiglio

La sanificazione è dunque l’operazione principe per quanto riguarda sia il contenimento del COVID-19 che delle altre cariche batteriche o virali.

È importante sapere che i prodotti disinfettanti, associati all’acqua e ai normali detergenti neutri, sono sufficienti per la decontaminazione delle superfici.

Ricordiamo che una base di alcool, minimo 70%, o ipoclorito di sodio sono in grado di ridurre significativamente il numero di virus dotati di ‘involucro’, come il coronavirus.

 

Prodotti consigliati per la santificazione: dal gel allo spray

Prodotti per la disinfezione

I principi attivi maggiormente utilizzati nei prodotti disinfettanti (riconosciuti come Presidi Medico Chirurgici – PMC) sono:

  • l’etanolo
  • i sali di ammonio quaternario (cloruro di didecil deimetil ammonio (DDAC)
  • il cloruro di alchil dimetilbenzilammonio (ADBAC)
  • il perossido d’idrogeno
  • il sodio ipoclorito

Verificare sempre, inoltre, le concentrazioni e i tempi di contatto scritti sulle etichette dei prodotti disinfettanti.

È fondamentale non miscelare prodotti diversi perché si potrebbero generare sostanze pericolose.

Se vuoi approfondire leggi il rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità a questo link.

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