Covid

Test antigenico rapido COVID-19: l’autodiagnosi in 15 minuti

Con il test antigenico rapido COVID-19 si conosce, in poco tempo, la positività o meno al virus.

Con questo test si ricerca, nel muco nasale o nella faringe, la presenza di proteine virali (antigeni) collocati sulla superficie della cellula di Sars-CoV-2

Il tampone rapido è utile, pertanto, per conoscere se è in corso l’infezione da Covid-19 al momento dell’esame.

La differenza con il tampone molecolare è che il tampone rapido non identifica tracce specifiche del genoma a RNA (acido ribonucleico) del virus SARS-Co-2, ma rileva alcune componenti del virus, quali le proteine Spike (indicative dell’avvenuta esposizione all’agente virale).

Consigli per l’uso

Ci sono 3 aspetti da considerare con il test antigenico rapido.

  1. Prelievo: si deve fare molta attenzione nel prelevare il muco dal cavo faringeo. 
  2. Affidabilità: controllare i parametri di sensibilità dichiarati dai produttori. Un test rapido dovrebbe avere, in genere, una sensibilità superiore a 90%.
    Considera che questo tipo di tamponi non rileva il periodo di incubazione, cioè quello pre-infettivo.
  3. Contagiosità: se si è appena stati contagiati il tampone rapido non è ancora in grado di rilevare la positività e il risultato è un falso negativo. Quindi con una carica virale bassa (quella iniziale) l’esito è negativo ma, con il giorno successivo, il tampone può risultare positivo.

Ecco l’importanza di ripetere il test, nel caso si avvertano i sintomi dell’infezione (febbre superiore ai 37,5°, dolori ossa, mal di testa), dalle 48-72 ore fino a 5 giorni dal presunto contagio.

Come fare
Come fare un test rapido Covid-19. Ricordiamo che i tamponi fatti ai bambini devono essere seguiti da un adulto

Come si esegue il test antigenico rapido

La raccolta del campione viene eseguita inserendo un bastoncino ovattato, simile ad un cotton fioc, sterile e flessibile attraverso la narice, fino a quando non viene incontrata una resistenza in corrispondenza del retro del rinofaringe. 

Segue la lieve e delicata rotazione del tampone, quindi il bastoncino viene estratto e inserito in un apposito contenitore.

La stessa procedura viene ripetuta a livello della faringe.

 

Test
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Argomenti correlati:  Mascherine chirurgiche o FFP2: ritorna l’obbligo all’aperto anche in Veneto

Grado di affidabilità

Attualmente non ci sono studi pubblicati che confermano la totale affidabilità dei test in commercio, qualsiasi sia l’azienda produttrice.

Comunque i parametri dichiarati dall’azienda produttrice sono indicativi per avere una certa affidabilità.

Un tampone rapido con un’alta sensibilità (superiore a 90%) è da preferire rispetto ad altri in quanto si riduce la possibilità di un esito “falso negativo”.

Importante

I tamponi rapidi autorizzati alla vendita hanno marchio CE (certifica una serie di caratteristiche di produzione e controllo).

Sono quindi convalidati secondo le normative vigenti e in conformità con quanto stabilito a livello comunitario (UE) e nazionale.

Per l’esecuzione del test, ricorda che bambini e minorenni devono essere sempre supportati da un adulto.

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mascherine chirurgiche

Mascherine chirurgiche o FFP2: ritorna l’obbligo all’aperto anche in Veneto

Con l’ondata della variante Omicron e il progressivo aumento di contagi anche in Veneto c’è l’obbligo di indossare le mascherine chirurgiche o mascherine FFP2 all’aperto.

Le regioni sono in allarme e iniziano a correre ai ripari.

Con un nuovo record di più di 5000 casi in 24 ore registrati in Veneto, il presidente della regione Luca Zaia ha emesso un’ordinanza di zona gialla valevole fino al 16 gennanio 2022.

L’ordinanza imposta dal governo, iniziata da lunedì 20 dicembre, coinvolge anche Marche, Liguria e Trentino.

La situazione in Veneto

In Veneto, la mascherina va usata anche all’aperto, ad accezione dei bambini sotto i 6 anni e i soggetti con patologie e disabilità.

Putroppo la pandemia non è ancora sconfitta e il virus circola con un’incidenza di 506 casi su 100mila residenti a settimana.

Come contagi il Veneto è secondo alla provincia autonoma di Bolzano con 566 casi per 100mila abitanti.

Seguono il Friuli Venezia Giulia (376), la Valle d’Aosta (330) e la Liguria (313). I dati sono riferiti alla seconda settimana di dicembre 2021.

Ecco, pertanto, l’importanza di scegliere una buona mascherina filtrante.

Protezione ottimale: la mascherina FFP2

Con le mascherine FFP2 certificate la sicurezza è regolata dalle normative in vigore.

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Ci soffermiamo sulle mascherine FFP2 in quanto, a differenza delle mascherine chirurgiche, hanno un maggiore potere filtrante, sia in entrata e sia in uscita.

Pur essendo monouso, hanno infatti un’efficienza filtrante standardizzata ai sensi della norma CE0598/ EN 149:2001+A1:2009.

Proprio su quest’ultime andremo oggi a concentrarci, per scoprire insieme i migliori modelli certificati in vendita su shop.scribanet.com.

Scegli una maggiore protezione con i 5 strati di tessuto:

  • TNT leggero (Tessuto Non Tessuto), 
  • Hot Air Cotton Filter, 
  • 2 Strati Melt Blown (99% – 25g/mq), 
  • Strato interno TNT anallergico.
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Maschere FFP2 obbligatorie sui mezzi pubblici

Sui mezzi pubblici urbani ed extraurbani vige l’obbligo generalizzato a partire dai 6 anni di età di utilizzare come protezione delle vie respiratorie :

  • una mascherina FFP2 o equivalente dai 12 anni in su;
  • una mascherina chirurgica o equivalente tra i 6 e gli 11 anni;
  • nessun obbligo di mascherina tra 0 e 5 anni.

 

Mascherine FFP3

Se sei esposto a diversi contatti durante la giornata lavorativa, il consiglio è quello di adottare la mascherina FFP3.

Le mascherine FFP3 proteggono anch’esse da polveri, fumo, aerosol solidi e liquidi tossici  che  sono dannosi per la salute.

Filtrano almeno al 99% dalle particelle con dimensioni fino a 0,6 μm, sono inoltre in grado di filtrare particelle tossiche, cancerogene e radioattive e hanno una perdita verso l’interno minore dell’2%.

Queste maschere respiratorie sono utilizzate per esempio nell’industria chimica.

Tutte, poi, possono anche essere dotate di valvole, che non hanno effetti sulla capacità filtrante del dispositivo, ma consentono una migliore respirazione quando la mascherina è indossata per molto tempo.

Quanto durano?

La classificazione R o NR (Riutilizzabile o Non Riutilizzabile) è una risposta. In genere, comunque, le mascherine filtranti hanno la durata di un ciclo di lavoro, pari nella media a 8/10 ore, ma in ambiente contaminato.

Sono cioè state testate per proteggere l’utilizzatore anche in presenza di elevati numeri di PM10 e PM2,5 (particolato).

Pertanto leggi la dicitura stampata sulla mascherina. Oltre al marchio CE, infatti, le semi-maschere filtranti riportano il codice della normativa EN 149 con l’anno di riferimento, la classificazione FFP e l’indicazione obbligatoria R o NR, e quella opzionale D (test di intasamento opzionale fatto sulla mascherina).

Decidi tu la mascherina più adatta alle tue esigenze
e tieni presente questi consigli per muoverti in sicurezza.

Allo store di Scriba di San Bonifacio (Verona) trovi un’ampia scelta di modelli:
dalla mascherina chirurgica alla FFP2/FFP3 e le mascherine lavabili per bambini.

Per un approfondimento leggi anche: Coronoavirus: come avviene il contagio negli ambienti chiusi

Consegna a casa Scriba

Ristorante

Turismo e ristorazione: prospettive e comunicazione

Con il passaggio in zona bianca di gran parte delle regioni italiane, ripartono le attività legate al turismo, alla ristorazione e all’accoglienza.

All’inaugurazione della Borsa Internazionale del Turismo a Milano si è posto l’accento sull’importanza dell’enogastronomia per rilanciare il turismo.

Il ministro Massimo Garavaglia ha sottolineato quanto il settore, anche se ha sofferto più di tutti la crisi dovuta al Covid, sia pronto a investire in termini di risorse, economiche e professionali.

Purtroppo, i dati riferiti al 2020 sono pesanti: -59,2% di flussi internazionali, -44,1% di turismo domestico, una contrazione del 76,3% di fatturato per le agenzie di viaggio, del 60,5% per il trasporto aereo e del -42,5% per i servizi di alloggio e ristorazione. 

Con le vaccinazioni e le misure di sicurezza che saranno intraprese, a cominciare dal passaporto vaccinale, la prospettiva di rilancio diventa più realistica.

Obiettivo 2025

I dati di Euromonitor suggeriscono che occorreranno almeno 5 anni per il recupero del settore.

In termini di spesa turistica, comunque, l’Italia riuscirà a recuperare i livelli di fatturato pre-pandemia nel 2025, confermandosi al quarto posto in Europa.

Più rapidi saranno Turchia, Grecia, Croazia e Cipro e, un po’ più lente, Spagna e Francia.

Ma i primi segnali di ripresa si vedranno già da quest’anno. 

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Ristorazione: il punto della situazione

Nella ristorazione finalmente è caduto il limite sul numero di ospiti seduti allo stesso tavolo all’aperto mentre al chiuso sono 6 (o 2 nuclei famigliari differenti) le persone che possono rimanere accanto.

La speranza è quella di mantenere bassa l’incidenza dei contagi.

Se il trend dovesse continuare il 21 giugno in Italia ci sarà soltanto la Valle d’Aosta in giallo. Tutte le altre Regioni e province autonome saranno bianche.

Un buon auspicio per tutto il comparto del Food&Catering che, nel frattempo, si è ingegnato per rivedere l’organizzazione dei locali e ampliare l’offerta enogastronomica.

Leggi anche: Riaperture dei ristoranti: come soddisfare i clienti in sicurezza

 

Segnaletica
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Come presentarsi al pubblico: portadepliant e display

Il miglior modo per accogliere i clienti del tuo ristorante, pizzeria, agenzia turistica, hotel o B&B è quello di esporre i menu o i depliant.

Allestire degli angoli pubblicitari d’effetto è la mossa vincente per comunicare l’offerta di prodotti o servizi della tua attività.

Espositori, portadepliant e display da collocare nei vari punti di accesso del locale o della reception sono la soluzione migliore per aiutare i clienti alla scelta.

La linea Durable offre un’ampia gamma di articoli di eccellente qualità, funzionalità e design.

Durable mette a disposizione, inoltre, un software gratuito DURAPRINT® (da scaricare sul sito durable.it) per personalizzare la grafica degli inserti delle targhe fuori porta, cartelle, indici e portanome.

 

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Home delivery

 

igiene

Igiene e pulizia: come comportarsi in ambienti chiusi e con le superfici

Dopo diversi mesi costretti a convivere con il Sars-CoV-2 ci sono test che dimostrano quanto il virus permanga nell’aria e sulle superfici.

Quanto tempo il coronavirus resiste sulle superfici e per quante ore mantiene attiva la carica infettiva?

Le piccole gocce di saliva (le droplets) emesse quando si parla sono potenzialmente un rischio in quanto possono essere inalate da altre persone o depositarsi su oggetti o superfici intorno a noi e sulle nostre mani.

Coronavirus nell’aria

Da studi di laboratorio statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie si riscontra che i virus si diffondono anche da particelle che possono rimanere nell’aria per ore.

Questi virus possono infettare persone che si trovano a più di due metri di distanza (un colpo di tosse può raggiungere anche 6/8 metri).

Il rischio aumenta negli spazi chiusi, all’interno dei quali una persona contagia più persone (in una stanza chiusa l’areosol rimane 3 ore).

Pertanto è importante mantenere una ventilazione adeguata dell’aria in modo da ridurre l’accumulo di piccole goccioline respiratorie e di particelle in sospensione.

Le superifici da tenere sotto controllo

Da una ricerca del Ministero della Salute si è dimostrato che, in condizioni di laboratorio, il virus in forma infettiva rimane per periodi inferiori alle 3 ore su carta da stampa e carta per uso igienico, fino a 24 ore su legno e tessuti, e 3-4 giorni su superfici lisce quali acciaio e plastica.

Il virus, inoltre, persiste sul tessuto esterno delle mascherine chirurgiche fino a 7 giorni, fino a 4 ore su rame, 24 ore su cartone, 48 ore sull’acciaio e 72 ore su plastica, a 21-23°C e con un’umidità relativa del 40% (dati rilevati in laboratorio).

Per prevenire l’infezione è importante tenere pulite le superfici. 

L’utilizzo di efficaci disinfettanti è pertanto indicato per ridurre la carica infettiva.

In particolare, si consiglia di pulire le superfici utilizzando: 

  • disinfettanti contenenti alcool al 75%;
  • disinfettanti a base di cloro all’1%.

Il sistema più valido per ridurre il rischio di contagio rimane comunque il lavaggio delle mani con gel idroalcolici, acqua e sapone per almeno 20 secondi.

Occorre anche disinfettare sempre gli oggetti che si usano frequentemente (telefono cellulare, auricolari, microfono) con un panno inumidito con prodotti a base di alcool (tenendo conto delle indicazioni fornite dal produttore).

 

Igienizzanti e saponi
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La trasmissione 

Le superfici più esposte a questo genere di contagio comprendono: 

  • le maniglie delle porte
  • le pulsantiere degli ascensori 
  • i cellulari 
  • i sostegni per aggrapparsi sui mezzi pubblici
  • le tastiere dei bancomat
  • le barre dei carrelli dei supermercati.

La forma principale di contagio è anche lo stretto contatto tra le persone. Il consiglio è quello di indossare sempre le mascherine e mantenere almeno un metro di distanza.

L’uso di prodotti per la sanificazione è, in questi ambiti, suggerito.

Sullo shop.scribanet.com puoi trovare un ampia gamma di prodotti indicati per tale scopo.

Ogni articolo presente sull’e-commerce di Scriba è corredato da scheda tecnica e scheda del fornitore in modo da verificare componenti e case produttrici.

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Home delivery

aria

Pulisci l’aria in casa e in ufficio con i purificatori

La permanenza tra le mura domestiche ci constringe a valutare anche la qualità dell’aria all’interno dei locali di casa.

Fondamentale è l’apertura delle finestre di una stanza più volte al giorno e dopo lunghi periodi di permanenza nei luoghi chiusi.

Bene sarebbe dotarsi di purificatori d’aria per una costante azione di filtraggio dell’aria dalle varie impurità.

L’ambiente dove si trascorrono molte ore della giornata richiede la nostra attenzione.

Nell’aria di casa spesso ci sono particelle organiche, acari della polvere e batteri, che rendono inquinati gli spazi.

Scopri cosa usare per purificare l’aria

Ecco allora che ci sono varie tecnologie utili a filtrare l’aria in modo costante e oltre la consueta apertura delle finestre.

Questi elettrodomestici che ci vengono in aiuto sono i purificatori d’aria.

Come funzionano i purificatori d’aria

Ci sono varie categorie di purificatori d’aria.

Tra questi troviamo:

  • filtri a carbone attivo, composti da un filtro che trattiene le particelle inquinanti disperse nell’aria
  • ionizzatori, sistema che agisce tramite ioni positivi che catturano le sostanze inquinanti e assorbite, poi, da una piastra dotata di carica negativa
  • polarizzazione elettronica, macchine che emettono un campo elettrico con la funzione di trattenere le particelle inquinanti
  • irradiazione ultravioletta, dispositivi dotati di lampade UV (raggi ultravioletti) che distruggono le particelle organiche
  • sterilizzazione termodinamica, macchine dotate di una piastra in ceramica che distrugge le particelle inquinanti con il calore (200°).

Scopri

Purificatori d'aria

La nostra proposta del mese:

La giusta scelta: quale purificatore preferire?

Diversi sono i modelli in commercio.

Il consiglio è quell di valutare anche i consumi elettrici dei vari apparecchi e il costo dei vari filtri HEPA da sostituire.

Valuta anche la capacità di filtraggio e il volume d’aria che può essere trattato dal singolo apparecchio: questo per capire quale modello è adatto agli spazi da purificare.

Leggi anche: Purificare l’aria è un’azione sana e consigliata

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mascherina ffp2

Scegli la sicurezza contro il Covid-19 con l’uso delle mascherine FFP2

La protezione contro il COVID-19 e le sue varianti, che si stanno diffondendo in questi mesi, è assicurata dall’uso delle mascherine FFP2.

L’acronimo FFP (Filtering Face Piece) è associato a un numero in base alla classe di efficienza filtrante delle mascherine.

Sono 3 i modelli di questi dispositivi di protezione in commercio: FFP1, FFP2 e FFP3.

La loro funzione è quella di proteggere chi le indossa contro le particelle fini e le polveri. La normativa che riguarda la certificazione di questi dispositivi è la EN 149: 2001.

Le mascherine certificate CE

Una mascherina FFP2 per essere venduta deve ottenere il Certificato di Conformità da un ente riconosciuto dalla Commissione Europea. Con questo bollino CE il produttore è tenuto a produrre la mascherina con tutti i requisiti a norma di legge.

Per quanto riguarda le mascherine FFP2 con la scritta della classe di filtrazione KN95 bisogna specificare che la norma di produzione riguarda quella cinese (la GB2626-2006).

Pertanto non essendoci una norma armonizzata tra Europa e Cina ecco la differenza tra le due leggi.

Questo, però, non pregiudica la qualità di filtrazione di queste mascherine (di almeno il 95% delle particelle esterne) reperibili sul mercato italiano.

Azione filtrante contro il COVID-19

Le mascherine FFP2 sono un ottimo elemento di protezione contro il Coronavirus, anche in ambienti chiusi.

Usate in molti settori lavorativi per ridurre l’esposizione dell’indossatore a polveri sottili e microparticelle, oggi sono ampiamente consigliate.

Scelte dal personale sanitario e da tutti quei soggetti a rischio (anziani e persone con ridotte difese immunitarie) sono un dispositivo essenziale per chiunque si trovi in ambienti affollati o ad alto rischio di contagio.

 

Mascherine ffp2
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Come usare le mascherine FFP2

L’uso delle mascherine filtranti richiede alcuni accorgimenti:

  • Prima di maneggiare la mascherina bisogna lavarsi le mani, con gel idroalcolico o sapone
  • Indossare la mascherina dagli elastici evitando di toccare la parte interna
  • Far aderire i bordi della mascherina al viso stringendo la clip di fissaggio al naso
  • Evitare di togliere e rimettere la mascherina durante l’utilizzo. A fine utilizzo rimuoverla sempre sollevandola dagli elastici senza toccare la parte esterna.
  • Essendo un dispositivo monouso evitare di usarlo per più di 8 ore complessive in quanto la capacità filtrante potrebbe ridursi.

Rispetta le regole di utilizzo per la tua sicurezza

I dispositivi filtranti di tipo FFP2 sono quindi un ottimo metodo di protezione dalle particelle in entrata, circa il 95%, e di quelle in uscita con il 99%.

La loro efficacia deve essere accompagnata dal rispetto delle altre regole di igiene e prevenzione:

  • Distanziamento fisico di almeno 1 metro (meglio di più se possibile in quanto le coccioline di saliva emesse da uno starnuto possono arrivare fino a 8 metri di distanza)
  • Igienizzazione delle mani e degli oggetti con soluzioni alcoliche (min.70% di alcool).

Trascurare o non rispettare queste semplici azioni può aiutare la diffusione del virus e, in questa situazione contingente, è richiesta la collaborazione e l’impegno di tutti noi.

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