Anche il tuo archivio è saturo di documenti e pratiche che non apri più da anni?
Verifica quali sono i documenti che hanno superato i dieci anni di vitae di cui ti puoi liberare e fai spazio con il distruggi documenti.
Il trita documenti è una macchina costruita per rendere non usufruibili e non leggibili tutte quelle informazioni riportate su carta e che contengono dati sensibili come informazioni dell’ufficio personale o bilanci ma anche documenti personali come cartelle cliniche o estratti conto.
La classificazione del taglio che subisce la carta inserita nel trita documenti è stabilita in base al numero di pezzi tritati e alla finezza del foglio tagliato.
Più fine è il taglio e maggiore è la sicurezza in quanto diventa difficile l’assemblaggio del documento.
Si parte dal livello P2, che permette ancora la ricomposizione del foglio, al livello P7, dove il foglio tritato è quasi polvere e dunque non ricomponibile (livello massimo di sicurezza).
Il consiglio è quello di orientarsi nei due livelli intermedi:
Livello P4 – con foglio tritato in 400 pezzi
Livello P5 – con foglio tritato in 2000 pezzi.
👉 Scegli il tuo distruggi documenti considerando i seguenti aspetti:
Sicurezza (livello minimo di triturazione P4)
Potenza del motore in base all’utilizzo
Materiale da distruggere (CD, fogli cambrettati, schede magnetiche)
Risparmio energetico
Uso (per uffici piccoli o per i documenti personali – per uffici grandi)
Anche per l’ufficio il risparmio di energia è divenuto un obbligo verso le nuove generazioni e le case produttrici di macchinari per l’ufficio quali stampanti o tritadocumenti hanno concentrato la loro ricerca per un maggiore risparmio di energia nel rispetto per l’ambiente.
In commercio ci sono modelli di distruggi documenti che accumulano l’energia e la rilasciano a fine del ciclo distruttivo, permettendo il funzionamento in uno stato ibrido.
In questo modo la macchina completa la triturazione senza consumo di energia in quanto è scollegata dalla rete elettrica.
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L’anno sta per finire e il pensiero si concentra anche sulla gestione dell’archivio dei documenti, dai DDT alle fatture, dai cedolini agli estratti conto e altro.
Una mole di fogli cartacei che deve essere ben tenuta e, soprattutto, conservata per essere recuperata in caso di consultazione.
E tutto questo per un tempo abbastanza lungo.
Per quanto tempo si devono tenere in archivio i documenti?
La conservazione dei vari documenti a livello fiscale è di 10 anni.
Esatto, il termine di prescrizione fissato per legge, è di 10 anni e i documenti sono:
ricevute di pagamento, F24 e bollettini postali,
estratti conto dei conti correnti bancari/postali.
Ci sono documenti per i quali il termine è di 5 anni.
Tra questi ci sono, per un’azienda:
ricevute di pagamento della tassa sui rifiuti, IRES, IRAP,
ricevute di pagamento di canoni di affitto,
le dichiarazioni dei redditi, mod. 770 e ricevute di pagamenti IRPEF,
ricevute dei premi assicurativi,
sanzioni amministrative e multe stradali.
Come e dove raccogliere, pertanto, tutta questa mole di documenti?
Raccoglitori per l’archivio: il metodo migliore
L’archiviazione dei documenti, di vario formato, va fatta in raccoglitori con etichette adesive.
Questo ti permette di avere tutto sotto controllo anche in caso di spostamento dei faldoni da un archivio all’altro per la conservazione.
Ciò è fondamentale per reperire velocemente gli originali in caso di contestazioni o necessità fiscali.
Per mantenere l’archivio efficiente nel tempo è bene aiutarsi con delle cartelline trasparenti da collocare all’interno dei raccoglitori.
Questo ti permette di avere una maggiore suddivisione tra le pratiche e una conservazione ottimale.
Anche se lavori da cassa potresti dover suddividere le varie tipologie di documenti stampati.
Con un cassetto per l’archiviazione puoi separare, per esempio, nel primo cassetto la posta in arrivo, nel secondo i documenti già consultati da archiviare e nel terzo tenere i fogli necessari per gli appunti.
Organizzare un archivio cartaceo richiede un impegno costante e tanta pazienza.
La conservazione dei documenti riguarda tutti, dai privati cittadini, alle aziende e pubbliche amministrazioni.
Bollette, fatture, ricevute, scontrini e altro devono essere conservati per i giusti tempi (validità dei documenti), per averli a disposizione in caso di controlli fiscali.
Ma quali sono i documenti da conservare per dieci anni? E per cinque?
Vediamolo insieme in questo prontuario.
Conservazione di fatture e documenti fiscali
Come previsto da uno dei principali riferimenti normativi in materia (articolo 2220 del Codice Civile) le fatture, così come tutte le scritture contabili in generale, devono essere conservate per un periodo minimo di dieci anni, così da poter essere presentate in caso di controllo.
A questo punto, bisogna fare una specifica:
Le fatture in formato analogico/cartaceo possono essere conservate in archivi o faldoni, basta che restino intatte nel tempo;
Se invece si parla di fatture digitali (obbligatorie per la PA ormai da diversi anni), allora bisogna ricorrere alla conservazione digitale, prevista dal Codice dell’Amministrazione Digitale (d. lgs. n.82/2005) e dalla normativa secondaria specifica.
Estratti conto e documenti bancari
L’estratto conto (documento che permette ai correntisti di visionare entrate, uscite e, in generale, tutti i movimenti che sono stati fatti sul proprio conto in un dato lasso di tempo) così come i documenti bancari fanno riferimento al Testo unico bancario (TUB o Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia) per i tempi di conservazione da parte della banca.
L’articolo 119 comma 4 del TUB stabilisce che un cliente può avere copia della documentazione di tutte le operazioni poste in essere negli ultimi dieci anni, quindi questo è anche il tempo di conservazione minimo degli estratti conto.
I documenti sanitari sono tanti tipi. Alcuni di essi devono essere conservati per un periodo minimo di dieci anni.
I principali: assistenza diretta e indiretta, campioni, consulenze, radiografie, idoneità.
Conservazione del 730
Il 730 viene equiparato ai documenti contabili e fiscali.
Perciò, come riportato nel già citato articolo 2220 del Codice civile, deve essere conservato per un periodo minimo di dieci anni.
Per quanto riguarda le modalità di conservazione, bisogna fare delle differenze:
La conservazione “in casa” può essere scelta dai privati cittadini che vogliono conservare da sé i propri 730;
La conservazione tramite intermediari non è una soluzione perché, anche se sono tenuti a conservare la documentazione, il privato cittadino deve comunque conservare a sua volta i 730;
La conservazione in outsourcing è per gli intermediari, come CAF e studi di commercialisti.
Ricevute per le spese di ristrutturazione casa
Tutte le spese sostenute per la ristrutturazione della propria abitazione devono essere conservate per dieci anni.
A maggior ragione se, per pagare i lavori di ristrutturazione, si è usufruito di particolari agevolazioni (come quelle previste per l’efficientamento energetico dell’abitazione).
Tassa per i rifiuti
Qui abbiamo due interpretazioni della legge.
La prima dice che le tasse per i rifiuti andrebbero conservare per cinque anni ma, secondo un’altra interpretazione della legge, dovrebbero essere conservate per dieci.
Nel dubbio, meglio conservare per dieci anni.
Canone TV
Due interpretazioni anche in questo caso: per la prima, dal momento che viene pagato in termini brevi, il canone TV cadrebbe in prescrizione; per la seconda, trattandosi di un tributo, andrebbe conservato per dieci anni.
Ancora una volta, meglio conservare le ricevute del canone TV per dieci anni.
Conservazione delle bollette
Le bollette di acqua, luce, gas e telefono vanno tenute per 5 anni dalla scadenza.
Per luce e gas, la prescrizione dei controlli si riduce a 2 anni in caso di rilevanti ritardi nella fatturazione per colpa del fornitore.
Conservazione degli scontrini
Per far valere tutti i diritti previsti dalla legge nel caso si acquisti un prodotto che presenta difetti o non funziona a dovere, è opportuno conservare lo scontrino di acquisto per il tempo di durata della garanzia del bene, quindi per almeno 3 anni.
Se per il prodotto che si è comprato si è sottoscritta una garanzia di maggiore durata da parte del produttore, bisogna conservare lo scontrino d’acquisto e il certificato di garanzia per tutta la durata di questa garanzia aggiuntiva.
In generale, il termine di prescrizione per il pagamento delle multe per infrazioni al Codice della strada è di 5 anni.
Bisogna però fare una distinzione: i 5 anni valgono infatti per le violazioni accertate da polizia stradale o carabinieri (per esempio, per eccesso di velocità in autostrada), mentre per quelle rilevate dal Comune, solitamente attraverso i vigili urbani, il termine di prescrizione è di 2 anni dalla cosiddetta “iscrizione a ruolo” della multa, cioè dal momento in cui il Comune ordina all’agente per la riscossione di avviare la procedura per incassare la sanzione.
Conservazione di spese condominiali e dei pagamenti d’affitto
Ci sono documenti da conservare per non pagare due volte per lo stesso servizio in caso di contestazioni.
Spese condominiali. Le ricevute si prescrivono in 5 anni.
Affitto. Il proprietario di casa può chiedere i canoni di locazione entro 5 anni dalla scadenza.
Conservazione dei documenti relativi al mutuo
Le ricevute di pagamento vanno tenute per 5 annidalla scadenza della singola rata. Trascorso questo periodo la banca non può più contestare un eventuale mancato pagamento di una rata.
E’ bene, però, in via precauzionale, conservare tutte le ricevute di pagamento relative ai mutui ipotecari fino al momento in cui l’ipoteca sul bene a garanzia non sarà stata cancellata.
Conservazione del bollo dell’auto
Per quanto riguarda il bollo auto, le Regioni possono fare accertamenti fino a 3 anni da quello in cui è stato fatto o doveva essere fatto il versamento.
Conservazione delle tasse sulla casa
I controlli da parte dei Comuni per le imposte locali sugli immobili, cioè Imu e Tasi, possono arrivare fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui si deve pagare o presentare la dichiarazione.
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La rilegatrice è uno strumento indispensabile in ogni ufficio.
È utile per tenere in ordine i propri documenti, per rilegare una serie di fogli come o un libro o un’offerta commerciale.
Vediamo insieme cosa devi valutare se stai pensando di comprarne una.
Cosa valutare prima dell’acquisto di una rilegatrice
Prima di acquistare una rilegatrice devi valutare la capacità di perforazione e la capacità di rilegatura della macchina.
1. Capacità di perforazione
Il numero di fogli che è in grado di perforare contemporaneamente è la prima cosa da valutare quando si intende acquistare una rilegatrice.
Qual è l’utilizzo che intendi farne? Se devi rilegare un romanzo è consigliato scegliere una rilegatrice con una capacità di perforazione piuttosto alta.
Diverso è se utilizzi la perforatrice in ufficio per rilegare i documenti o offerte commerciali.
2. Capacità di rilegatura
La capacità di rilegatura è il numero dei fogli che una rilegatrice è in grado di mettere insieme.
3. Rilegatura manuale o elettrica?
Se devi rilegare documenti per uso personale puoi optare per un sistema efficace ed economico come dei semplici dorsi in plastica, ma se le pagine da rilegare sono numerose allora è meglio orientarsi verso una rilegatrice a spirali di tipo manuale.
E bene conoscere il tipo di rilegatura che la macchina offre. In commercio trovi di due tipi di rilegatrice:
1. Rilegatura a dorsi plastici
Le macchine che offrono questo genere di rilegatura sono le più diffuse ed economiche.
Non solo sono semplici da utilizzare, ma consentono di dare personalizzare il documento visto che gli anelli plastici che terranno insieme i fogli sono disponibili in moltissimi colori.
Un vantaggio di questa tipologia di rilegatura è il fatto che gli anelli possono essere aperti in modo da poter inserire altri fogli.
Il peso di queste rilegatrici va dai 4 ai 9 kg, sono in grado di confezionare documenti in A4 e A3, possono assemblare fino a 500 fogli e hanno una capacità di perforazione che va dai 12 ai 20 fogli con 2 copertine.
2. Rilegatura a dorsi metallici
Con la rilegatura a dorsi metallici invece, una volta rilegato il documento, non potrai più aprirlo.
Il peso di queste macchine oscilla fra i 4 e i 13 kg, sono in grado di rilegare documenti in formato A4 e A3 fino ad un massimo di 125 fogli e possono perforare al contempo 15 fogli e 2 copertine.
Rilegatrice combinata Titanium: la soluzione adatta al tuo ufficio
La scelta di una rilegatrice combinata Titanium è la giusta risposta per rendere completa la dotazione di macchine del tuo ufficio.
Dopo stampanti, distruggi documenti e computer la rilegatrice assolve in pieno il bisogno di preparare le presentazioni di progetti, assemblare offerte commerciali e rilegare bilanci aziendali.
Se hai bisogno di aiuto per scegliere la rilegatrice passa dallo store di Scriba a San Bonifacio (Verona) e ricevi il supporto gratuito del personale specializzato.
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Distruggi documenti: scegli la sicurezza
Con l’uso di una macchina distruggi documenti si sceglie il modo più efficace per disfarsi di documenti sensibili per aziende e individui.
In tal senso anche la legge è intervenuta a regolare la distruzione di questi documenti.
Con il Decreto Lgs 196/2003 enuncia che “è obbligatorio distruggere i documenti cartacei contenenti dati sensibili per prevenire il furto di informazioni personali e riservate”.
Il furto delle informazioni e il furto di identità, infatti, sono tra le frodi più diffuse in Europa.
Per evitare di essere vittima di queste truffe è bene eliminare nel modo più sicuro possibile tutte le informazioni personali e professionali una volta che queste non dovessero essere più utili.
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Una macchina per distruggere i documenti dell’archivio è oramai indispensabile in ogni ufficio.
Diverse sono le caratteristiche di un distruggidocumenti e per questo cerchiamo di fare chiarezza.
Questa è la giusta occasione per decidere di valutare una macchina che abbia 3 elementi indispensabili per considerarsi un’ottima scelta:
Sicurezza: guarda il livello di triturazione dei fogli ( il livello P-4 è ottimo per uffici-magazzini e studi professionali).
Risparmio: la potenza di distruzione della macchina in termini di tempo ed energia.
Velocità: possibilità caricamento dei fogli da triturare (da 45 ai 750 fogli alla volta).
Un fattore che spesso viene dimenticato è quello della sicurezza sui dati memorizzati sul formato elettronico e cartaceo. Continua a leggere e scopri perché è importante
Sicurezza nel rispetto della conformità al GDPR
La sicurezza dei dati cartacei è inserita anche nel GDPR n. 2016/679 (Regolamento generale sulla protezione di dati) che riguarda il trattamento dei dati personali e di privacy, emanato dall’Unione Europea.
Questo significa che tutte le organizzazioni sono tenute a seguire questi requisiti nel caso in cui gestiscano (su formato cartaceo o elettronico) qualsiasi dato personale idendificabile proveniente da paesi dell’Unione Europea.
Ecco che l’uso di un distruggidocumenti automatico diventa indispensabile per garantire il rispetto della privacy dei tuoi clienti o del personale.
Livello di sicurezza dato dal livello di taglio finale dei frammenti di carta.
Più fine e minuscolo è il frammento più è garantita l’impossibiità di ricomporre il foglio o il cd rom.
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Negli uffici si produce un’elevata quantità di documenti riservati ogni giorno.
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