plastificatrice Fellowes

Plastificatrici Fellowes: rinnova le macchine del tuo ufficio con il rimborso online

L’ufficio al passo con i tempi richiede sempre più l’uso delle plastificatrici che consentono di migliorare la presentazione dei documenti e li rendono durevoli nel tempo.

La plastificatrice è ormai indispensabile per sigillare fogli, cartellini o anche menu e listini vari trova la sua ideale collocazione anche tra le mura di casa.

Nelle scuole e negli asili è necessario plastificare cartellini di riconoscimento, segnaposti e attestati.

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La plastificatrice: scopri come e dove usarla

La plasticatrice è uno strumento sempre più usato.

Il processo di plastificazione consiste nel far passare il foglio della stampa, con una lamina di plastica, tra due rulli riscaldati.

Il calore permette così di rendere definitiva l’applicazione della copertura trasparente.

Quando si vuole protegere delle stampe o delle foto da eventuali strappi o perdite di colore, per renderle impermeabili e resistenti si sceglie questo metodo, veloce e pratico.

La plastificatrice si rivela indispensabile per ristoranti, bar, scuole, palestre e a tutte quelle attività che devono presentare al pubblico menu e listini.

Il sistema è perfetto anche per preservare tabelle, disegni e cartelli dallo sporco con la possibilità di pulire le superfici con alcool, disinfettanti e detergenti.

La plastificazione, inoltre, permette di rendere rigido e resistente lo stampato con possibilità di tenerlo all’esterno dei locali.

In commercio ci sono diversi modelli che possono servire sia per l’ufficio e sia per le necessità di casa. 

I modelli: quali scegliere in base alle tue esigenze

Le plastificatrici a pouches sono le più usate, per semplicità e risultato.

Nella macchina viene inserito un foglio di plastica (chiamato pouche) che avvolge il documento da ricoprire.

La pressione e il calore sviluppati dal rullo permettono così l’unione tra i due elementi.

Il modello è da scegliere tra il formato del foglio, cioè tra il formato A4 o A3.

Il modello di plastificatrice per fogli A3 è di dimensioni più grandi (valutate lo spazio che avete a disposizione) ma permette una plastificazione di varie misure di fogli, dalla brochure alla piccola locandina.

Da tenere presente, inoltre, è lo spessore della pouche.

In base al documento da plastificare si sceglie lo spessore adatto, che si misura in micron.

Per un cartellino o un badge, dato l’uso frequente, si predilige una pouche più spessa, mentre per una brochure che deve essere sfogliata più volte si preferisce uno spessore inferiore.

Maggiore è lo spessore in micron (significa più quantità di polietilene) e più il foglio diviene rigido. 

Sul mercato, e a seconda dei modelli di plastificatrice, si trovano fogli da 75 micron a 125 micron.

I più usati sono i formati A3 e A4 di spessore 100 micron e 125 micron.

Pertanto è indispensabile chiedersi di quale formato di foglio e di quale spessore di plastificazione si necessita.

Il passo successivo è capire se ti è più utile una plastificatrice che funzioni a caldo o a freddo.

Plastificatrice a caldo o a freddo

La plastificatrice funziona a caldo o a freddo.

Ci sono cioè modelli capaci di plastificare a caldo, con l’uso della corrente elettrica e con tempi di riscaldamento da 1 a 3 minuti.

E modelli per una plastificazione a freddo, dove i fogli con le pouches vengono semplicemente compressi dai rulli.

Questa soluzione sta ottenendo un interesse crescente per la sua praticità.

I motivi sono questi:

  1. Risparmio energetico (il riscaldamento della macchina richiede un alto dispendio di energia)
  2. Cartucce prive di acidi e non emanano odore
  3. Risparmio di tempo (si evitano le attese del pre-riscaldamento)
  4. Meno spechi (possibilità di scegliere tra 9 cartucce di diverso formato per evitare scarti)
  5. Cartucce con facile inserimento.

 

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Come vedi le dimensioni delle plastificatrici dipendono dal formato dei fogli (A2, A3, A4 etc.) che intendi usare maggiormente.

Dimensioni documento

In genere le plastificatrici possono operare con fogli a partire dal formato A2 (420 x 594 mm) fino al formato A7 (74 x 105 mm).

Pertanto è possibile pastificare dai disegni ai poster di dimensioni ridotte, ai biglietti da visita.

Importante è chiedersi quali sono i formato del foglio più usati da plastificare.

Un accessorio da considerare è il taglierino centimetrato utile per ritagliare, senza sbavature, i documenti plastificati.

Oltre a questi dettagli resta da capire la frequenza d’uso della plastificatrice per orientarsi sulle funzioni principali che deve avere la macchina.

Funzioni e tempi di riscaldamento

In base al modello scelto e alla fascia di prezzo ci sono delle differenze sul tempo di riscaldamento e sulla funzione di spegnimento automatico, per evitare che la macchina rimanga accesa anche dopo l’uso.

I tempi di riscaldamento della macchina variano da 1 a 3 minuti.

Gli apparecchi di fascia medio-alta possono talvolta presentare un pratico display LED che mostra le opzioni selezionabili e permette di monitorare lo stato dell’operazione.

Il consiglio è quello di raggruppare i fogli da plastificare in modo da evitare di accendere la plastificatrice per periodi brevi.

Il momento di maggiore consumo di energia si ha durante la fase iniziale di riscaldamento e, quindi, meglio sfruttarlo per più plastificazioni.

Ora spetta a te la scelta!

Valuta la marca e il prezzo: la qualità in primis

Destreggiarsi nella scelta di un prodotto è sempre un momento delicato.

I modelli sul mercato sono numerosi e alcuni sono in grado di garantire affidabilità, sia per la struttura degli apparecchi e sia per la parte tecnologica.

Ci permettiamo di indicarti alcuni produttori di plastificatrici perché conosciamo, per esperienza e utilizzo, i loro prodotti.

Le aziende che si distinguono nel settore sono: Fellowes, GBC (General Binding Corporation) e Leitz.

Questi produttori si sono rivelati affidabili nel tempo e con un ventaglio di plastificatrici pensato sia per un utilizzo limitato, come quello di casa, sia per uno più intenso in ambito professionale.

Per il prezzo è da valutare in base all’uso (più o meno frequente), alla qualità della plastificazione che è possibile ottenere e al numero di funzioni dell’apparecchio.

Il consiglio è quello di preferire un modello di fascia media per la qualità dei componenti (rulli, ingranaggi e struttura).

Conclusioni

In ufficio, sia in modalità smartworking o aziendale, e nei locali a contatto con il pubblico è necessario preparare cartelli e stampe da distribuire o esporre.

Con la plastificazione dei documenti o dei fogli possiamo raggiungere questi risultati:

  1. Risparmio di carta (le stampe possono essere riutilizzate più volte senza subire pieghe o deformazioni)
  2. Presentazione dei documenti in modo professionale (progetti rifiniti con precisione)
  3. Facile usabilità con elevati standard qualitativi (tempi e modi di plastificazione veloci con le plastificatrici di fascia medio-alta).

Guarda quello che ti serve sull’e-shop di Scriba, oppure passa dal negozio di Scriba a San Bonifacio (Verona) in Via Don G. Dalla Tomba n.3, sulla Strata Statale 11, di fronte al supermercato Eurospin.

ufficio in casa

Come organizzare l’ufficio in casa: 6 regole per il tuo benessere

Sono ancora molti gli italiani che lavorano da casa.

Negli ultimi anni infatti, complice il periodo della pandemia, gli spazi del lavoro sono cambiati a nuovi modi di svolgere la propria attività, anche da casa.

Ciò non significa, però, che si possa fare a meno di uno spazio di lavoro attrezzato, comodo e funzionale, che favorisca la concentrazione e la produttività. 

Mobili adatti, cancelleria, strumenti per l’archiviazione dei documenti: cosa ci occorre per organizzare un ufficio in casa?

E come gestire gli spazi nel modo più funzionale?

Vediamo insieme quelli che sono per noi gli aspetti più importanti per lavorare bene da casa.

6 regole d’oro per creare l’ufficio in casa

1. Separare gli spazi

Che si tratti di una postazione o, ancora meglio, di una stanza dedicata, assicurati di creare uno spazio il più possibile separato dal resto della casa.

Sarà utile per favorire la concentrazione, soprattutto se non vivi sola.

Anche tu lavori da casa? Qual è l’aspetto più importante secondo te per organizzare il proprio lavoro?

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2. Scegliere la sedia giusta

Abbiamo già parlato dell’importanza di una sedia ergonomica, la seduta di un ufficio da casa non fa eccezione, anzi. 

Scegli con cura quella che per dimensioni, materiali e requisiti tecnici ti assicura una postura corretta e confortevole.

Per approfondire: Come scegliere la sedia per il tuo ufficio tra ergonomia, confort e qualità dei materiali

Sedia ufficio
Sedia ufficio ergonomica Unisit

3. Curare l’illuminazione

Il lavoro sedentario e che prevede tante ore davanti a uno schermo necessita di un’illuminazione adeguata.

Avere una fonte di luce naturale vicino alla scrivania è importante, l’ideale è che la finestra sia laterale, non di fronte o di spalle. 

Per l’illuminazione interna la regola è non eccedere in intensità: utilizza il minor numero possibile di lampadine o led, e scegli una lampade da terra o le alogene, che forniscono un’illuminazione più indiretta.

 

Sedia ufficio
Lampda da tavolo Luctra Lite IN PROMO

 

4. Fare scorta di cancelleria

La cancelleria è la base del lavoro quotidiano. Risme di carta, evidenziatori, post-it, spillatrice, penne, forbici… Fai una lista completa, ordina il materiale online approfittando delle tante promozioni e, una volta arrivato, sistemalo con ordine in una cassettiera  vicino alla scrivania.

 

Cassettiera Stile
Cassettiera Stile

5.Archiviare, organizzare (e non accumulare)

Quello dell’archiviazione dei documenti è un tema molto importante. Con il trascorrere del tempo questi aumenteranno e, se non vuoi impazzire cercando qualcosa che ti serve, sarà meglio organizzarsi fin da subito.

Il cloud e le memorie esterne (hard-disk e chiavette USB) ti aiuteranno con i formati digitali, per il cartaceo  organizzati con armadietti o scatole adatte a contenere faldoni e raccoglitori.

Se vuoi approfondire puoi leggere: Docking Station: cos’è e come funziona

memoria
Hard Disk Esterno HDD 2.5” USB 3.01 Mediacom

6. Tenere l’ambiente in ordine

L’ultima e importantissima regola: lavorare in un ambiente organizzato e ben ordinato è la condizione essenziale per svolgere al meglio il proprio lavoro.

Occupati quotidianamente della pulizia e della qualità dell’aria; scegli i complementi d’arredo, armadi, cassettiere e scaffali, per sistemare materiali e documenti in modo ordinato.

Questi elementi hanno un ruolo fondamentale per la funzionalità di un ufficio in casa, scegli con attenzione considerando dimensioni, caratteristiche tecniche e, naturalmente, stile e design.

 

Questi sono alcuni utili suggerimenti per rendere il tuo “spazio ufficio” di casa più funzionale e confortevole.

Se anche tu lavori da casa e desideri ricevere dei consigli personalizzati in base ai tuoi spazi, non esitare a contattarci per una consulenza personalizzata.

Scriba è al tuo servizio per ogni necessità!

 

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distruggidocumenti

Come scegliere il distruggi documenti più efficace per il tuo ufficio

L’archivio necessita di essere ridimensionato in modo costante e l’uso dei distruggi documenti è ormai una prassi consolidata.

Trascorso il termine di conservazione di 10 anni, obbligatorio per legge, è meglio scegliere la via più veloce per disfarsi dei plichi di carta o raccoglitori impolverati.

Con il distruggi documenti il problema viene risolto in quanto parliamo di macchine costruite per rendere non usufruibili e non leggibili le informazioni e dati riportati su carta.

Informazioni dell’ufficio personale, bilanci, estratti conto o cartelle cliniche con dati sensibili che rischiano di essere riutilizzati per scopi illeciti sono da trattare con la massima attenzione.

Come scegliere la macchina distruggi documenti?

Su shop.scribanet.com trovi quella adatta alle tue esigenze.

Valutazioni da fare: sicurezza

La prima domanda da porsi è questa: i fogli dei miei documenti quanto vengono tagliati?

La classificazione del taglio che subisce la carta inserita nel trita documenti è stabilita in base al numero di pezzi tritati e alla finezza del foglio tagliato.

Più fine è il taglio e maggiore è la sicurezza in quanto diventa difficile l’assemblaggio del documento.

Nella foto si vedono i livelli: dal livello P2 con una larghezza del foglio tagliato e che permette ancora la ricomposizione, al livello P7 dove il foglio tritato è quasi polvere (livello massimo di sicurezza).

Il consiglio è quello di orientarsi nei due livelli intermedi:

Livello P4 – con foglio tritato in 400 pezzi

Livello P5 – con foglio tritato in 2000 pezzi.

 

Livelli di triturazione della carta: dal P1 al P7 (Infografica da www.fellowes.com)

 

Qualità dei componenti della macchina

Una delle domande più frequenti è: la macchina si inceppa o il motore si surriscalda?

Quando il materiale da smaltire comprende anche carte plastificate, CD o punti metallici allora la scelta deve orientarsi su lame di qualità (es. acciaio temprato al carbonio), trasmissioni a catena e motori di una certa potenza per evitare surriscaldamenti.

Risparmio di energia: guarda l’aspetto Eco-friendly

Diversi modelli in commercio sono studiati con sistemi che permettono di ridurre l’uso di energia e disattivare la macchina quando è inattiva.

Interessante è la linea Hybrid -marchio Kobra- di Elcoman (azienda leader di settore di apparecchiature per la sicurezza dei dati) che applica un sistema di accumulo di energia durante il funzionamento della macchina.

L’energia accumulata viene poi utilizzata per completare il processo di distruzione della carta, a macchina spenta.

Leggi anche: Distruggi documenti: come scegliere la macchina giusta per le tue esigenze

 

 

distruggidocumenti
Ecco la proposta di Distruggi documenti disponibili: KOBRA da 5 lt, Titanium da 78 lt in OFFERTA, Titanium da 19 lt e Rexel da 23 lt

 

Conclusioni

Scegli il tuo distruggi documenti considerando i seguenti aspetti:

  1. Sicurezza (livello minimo di triturazione P4)

  2. Potenza del motore in base all’uso

  3. Materiale da distruggere (CD, fogli cambrettati, schede magnetiche)

  4. Risparmio energetico (vedi il sistema Energy Smart della linea Kobra Classic Line)

  5. Uso (per uffici piccoli-medio-grandi)

  6. Qualità delle lame e silenziosità

  7. Dimensioni

La sicurezza in ufficio è, pertanto, garantita da queste macchine che rendono i documenti inutilizzabili.

L’uso costante di un distruggi documenti evita di lasciare incustoditi dati e informazioni riservate che potrebbero essere lette da persone estranee.

Scegli anche tu di mantenere alto il livello di sicurezza nel tuo ufficio.

Il consiglio è quello di prenotare un appuntamento con il personale specializzato di Scriba per conoscere le reali necessità e scegliere la giusta macchina.

Scriba mette a disposizione un ampia gamma di modelli distruggi documenti scegliendoli tra le case produttrici più affidabili.

 

misurare angolo

Disegno tecnico: come misurare un angolo con il goniometro

Il goniometro è uno strumento che permette di disegnare e misurare gli angoli.

Può essere di forma semicircolare o completamente circolare, per misurare angoli a 360°. 

È uno strumento da disegno semplice da utilizzare, ma devi prima aver chiaro quale parte utilizzare e come sistemarlo sul foglio per misurare il tuo angolo.

Cerchiamo di capirne insieme qualcosa in più.

 

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Breve ripasso sui tipi di angolo

Gli angoli si suddividono in acuti, ottusi e retti:

  • gli angoli acuti sono stretti (meno di 90°), 
  • gli angoli ottusi sono più larghi (maggiori di 90°), 
  • gli angoli retti sono esattamente a 90° (due linee perpendicolari). 

Puoi facilmente riconoscerli a occhio: un angolo è acuto semplicemente perché è inferiore a 90°.

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Come misurare un angolo con il goniometro

Prima di tutto cerca di capire che tipo di angolo devi misurare: ti aiuterà a identificare la scala più appropriata sul goniometro. L’ angolo è acuto o retto?

Per misurare il tuo angolo procedi così:

  1. Posiziona il puntatore del goniometro sull’origine o sul vertice dell’angolo da misurare.
  2. Blocca il goniometro in posizione, inserendo la punta della matita o della penna nel puntatore centrale.
  3. Ruota il goniometro per allineare uno dei lati con la base.
  4. Mantieni il vertice dell’angolo all’origine e ruota il goniometro in maniera che uno dei lati dell’angolo ricada sulla base dello strumento.
  5. Segui il lato opposto dell’angolo finché non individui il punto in cui interseca la scala graduata del goniometro. Per ottenere una misura accurata, il lato dell’angolo deve essere sufficientemente esteso da superare la circonferenza esterna del goniometro.

Il numero presente sulla scala graduata in corrispondenza dell’intersezione con il lato dell’angolo indica l’ampiezza dell’angolo in gradi. 

 

Come usare il goniometro. Immagine wikiHow Sul nostro e-shop trovi normografi, curvilinei e tutto quello che ti serve per il disegno tecnico

Fai attenzione: 

Se il lato dell’angolo non supera l’arco del goniometro, prolungalo utilizzando un foglio di carta. 

Allinea il lato del foglio con quello dell’angolo in modo da creare un prolungamento che ti permetta di eseguire la misurazione sulla scala del goniometro.

Quasi tutti i goniometri hanno due scale graduate opposte, una nel lato interno dell’arco e una sul bordo esterno. Questa caratteristica permette di misurare gli angoli originati da entrambe le direzioni.

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colori acrilici

Colori Acrilici: caratteristiche e utilizzo

Se l’arte è la tua passione e vuoi sperimentare nuove tecniche di pittura, è arrivato il momento di provare i colori acrilici, capaci di garantire gli stessi risultati dei colori ad olio o a tempera ma che garantiscono finiture più brillanti e un tratto più deciso.

Vantaggi dei colori acrilici

Il colore acrilico, avendo un legante di tipo sintetico, offre una maggiore brillantezza e un tratto molto più deciso al dipinto, oltre ad assicurare una rapida asciugatura e una maggiore resistenza alla luce e agli agenti esterni.

Il motivo principale che spinge a utilizzare i colori acrilici è la loro praticità di utilizzo.

Essendo costituiti da pigmenti in polvere legati a resine sintetiche capaci di essiccarsi in pochi minuti, consentono all’artista di ridurre di parecchio il tempo di attesa tra una pennellata e l’altra.

Altro aspetto positivo riguarda il fatto che i colori acrilici sono molto resistenti all’umidità e agli agenti atmosferici, tanto è vero che vengono utilizzati anche nella pittura murale.

Una volta asciutto, il colore non si sfalda, non sbiadisce e non ingiallisce, riuscendo a mantenere la sua brillantezza più a lungo nel tempo.

Prima di cominciare a dipingere con gli acrilici leggi: Colori Acrilici: 8 consigli per cominciare a dipingere

colori acrilici maimeri
Colori Acrilici Maimeri: set 5 tubetti colori primari

 

Colori Acrilici: dove si utilizzano

La vernice acrilica, essendo più spessa e corposa, riesce ad aderire a qualsiasi superficie, ma i supporti più utilizzati sono la tela o il cartone telato, la carta e il legno trattato.

Si ottengono comunque ottenere ottimi risultati su ogni genere di materiale, a patto che non sia lucido o particolarmente grasso.

Colori Acrilici: come si diluiscono

Per realizzare sfumature ed effetti particolari mentre si dipinge con le pitture acriliche è possibile diluirle con acqua o solventi specifici. 

È importante però prestare attenzione alle giuste proporzioni per ottenere un buon risultato.

Se si vuole diluire la pittura solo lievemente è sufficiente inumidire un pennello con dell’acqua pulita e mescolare la vernice, tenendo conto però che da un lato troppa umidità potrebbe rendere la pittura eccessivamente liquida, dall’altro una quantità scarsa non creerebbe l’effetto sperato.

In alternativa è possibile utilizzare un agente diluente o un anticoagulante, reperibili nei negozi specializzati, seguendo lo stesso procedimento.

Come sfumare i colori acrilici

A differenza delle tempere e dei colori a olio, le pitture acriliche sono molto più difficili da sfumare proprio perché si asciugano all’aria molto velocemente, ma con qualche piccolo accorgimento si potranno ottenere comunque un buon risultato.

Tieni presente che più lo strato di colore steso sul supporto è sottile più rapidamente si seccherà, quindi il segreto è applicare un quantitativo più generoso di colore e lavorare velocemente.

Diluisci quindi con un po’ d’acqua, servendoti di un pennello o di un nebulizzatore, così da rendere lo strato più fluido e malleabile e procedi poi alla stesura del colore successivo cercando di creare le venature desiderate.

Nel caso in cui lo strato sottostante dovesse risultare troppo rigido aggiungi altra acqua.

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I colori acrilici, proprio per la loro semplicità di utilizzo, sono scelti sia dagli esperti che dai principianti e permettono di ottenere ottimi risultati con notevole risparmio sui tempi di asciugatura.

Quindi non ti resta che provare a dare sfogo alla tua fantasia!

 

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docking statiion periferiche

Docking Station: cos’è e come funziona

La Docking Station (stazione di espansione) è una periferica che permette di aumentare le funzioni dei laptop convertendoli in PC da scrivania.

Essa contiene slot per schede di espansione, vani per drive per hard disk, connettori per periferiche come monitor, stampante, tastiera etc.

Si tratta dunque di un dispositivo che ripete in uscita i segnali entranti dal pc portatile.

La docking station offre quindi notevoli vantaggi in quanto si riesce ad avere un computer portatile più veloce e più performante per il lavoro, per lo studio, per la ricerca o anche per il divertimento.

Vuoi potenziare il tuo portatile? Hai problemi di memoria o di connessione?

La Docking Station è quello che ti serve!

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Come funzione la docking station

Le docking station possono essere dotate di connettività extra come LAN, jack audio, USB e così via. 

La dock comprende diversi dispositivi con caratteristiche differenti e si trovano suddivisi a seconda delle diverse funzioni e compatibilità. 

Ad esempio, ci sono dispositivi solo per Macbook in quanto i prodotti Apple hanno sistemi di connessione particolari che non sono compatibili con altri.

La docking station offre molte possibilità di poter ampliare il potenziale del computer velocizzando le diverse operazioni che si compiono normalmente ma con una tempistica più lunga e minore efficienza.

Applicare la docking station significa non dover per forza possedere un computer fisso per svolgere certe azioni in quanto si può rendere il notebook più efficace grazie all’applicazione della periferica.

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Problemi di connessione o di memoria aggiuntiva?

Se si ha un problema di connettività, gestione di operazioni da mobile o vorresti memoria aggiuntiva, la dock station è quello che serve per risolvere ogni difficoltà, compatibilmente con il device già in possesso.

La docking station è dunque uno strumento dalle mille qualità che non può mancare nelle case e negli uffici di chi desidera avere il massimo potenziamento dal proprio laptop.

 

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